Diceva Aristotele che l’essere umano è un “animale razionale”. E nel corso della storia molti filosofi hanno condiviso questa visione ottimistica, anche se alcuni hanno sottolineato debolezze e vicoli ciechi del pensiero umano. Solo negli ultimi cinquant’anni, però, le scienze cognitive hanno cominciato a studiare sperimentalmente la razionalità e l’irrazionalità umana. Psicologi, economisti e neuroscienziati hanno raccolto dati su come ragioniamo e prendiamo decisioni, sia sul lavoro sia nella vita quotidiana. Questi studi ci mostrano che spesso non siamo affatto razionali, ma vittime di distorsioni cognitive (i cosiddetti bias) che ci spingono a fare scelte e ragionamenti scorretti o inefficienti. Queste trappole mentali riguardano non solo i profani ma anche gli esperti (scienziati, medici, giudici, politici, consulenti…) e gettano un’ombra di pessimismo sulla possibilità dell’essere umano di migliorare se stesso e la società in cui vive usando la ragione.
D’altra parte, la conoscenza sempre più accurata che abbiamo della nostra mente e delle sue strategie spontanee di ragionamento e decisione (le cosiddette euristiche) ci permette di usare contromisure e strumenti cognitivi per evitare le trappole e migliorare le nostre decisioni.
Il gruppo di ricerca MInD alla Scuola IMT studia sia la teoria sia la pratica del ragionamento umano, al fine di comprendere e migliorare le nostre decisioni e il loro impatto sulla società. Nei video di “Pillole di razionalità” vi proponiamo alcuni spunti di riflessione.
Quando facciamo una scelta, pensiamo di compierla liberamente, ma in realtà ci sono tantissimi fattori che ci influenzano. Fra questi fattori c’è quello che nel gergo della letteratura scientifica è chiamato “architettura della scelta”. L’architettura della scelta è il contesto in cui le nostre decisioni prendono forma, ed è un ambito di ricerca oggi molto studiato. Sono stati soprattutto Richard Thaler, vincitore del premio Nobel per l’economia nel 2017, e Cass Sunstein, ad aver studiato a fondo i fattori che possono influenzare le nostre scelte, anche quando non ce ne rendiamo conto.
Un nudge, che in inglese significa colpetto, spintarella, è una modifica dell’architettura della scelta, quindi del contesto, che può influenzare il comportamento delle persone in maniera prevedibile, senza però – attenzione – toccare la loro libertà di scegliere. Individuati questi aspetti e fattori, si può intervenire su di essi per spingere le persone a scegliere certe opzioni invece di altre, per esempio a compiere scelte più sane, per loro stesse, la società, o l’ambiente.
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